1956


Le prime delusioni

Coppi con la maglia della Carpano-Coppi
Coppi con la maglia della
Carpano-Coppi
Dopo un 1955 con buoni risultati Il Campionissimo si mette in proprio,lascia la Bianchi per fondare una nuova squadra seguendo le orma di Bartali, Fausto Coppi lancia una marca di biciclette che portano il suo nome. Nasce così la Carpano-Coppi:maglia bianca e biciclette grigie. Fausto porta con sé il fido Stefano Gaggero,alcuni giovani promesse e Ferdy Kubler.
Un infortunio (l’ennesimo) gli toglie la possibilità di partecipare al Giro d’Italia e quindi di essere in corsa nella tremenda giornata del Bondone e gli fa perdere parte della stagione.

Dopo la guarigione, Fausto Coppi torna alle corse in tempo per il Giro di Lombardia per cui si è voluto preparare al meglio. Il Lombardia era sempre stata una delle sue corse preferite : aveva vinto già quattro volte di seguito, dal 1946 al 1949 e poi ancora nel 1954

Sul Ghisallo se ne và Diego Ronchini della Bianchi, da poco passato passato professionista . Coppi lo raggiunge ed insieme vanno verso l’arrivo del Vigorelli, sembra quasi un passaggio di consegne tra il vecchio ed il giovane campione. Ormai pare che la fuga sia destinata ad avere successo: il gruppo degli inseguitori appare svogliato e Fiorenzo Magni, fra di loro, non sembra aver voglia di andare a riprendere il Campionissimo. Forse vuole cambiare Fausto di un favore avuto l’anno prima nella tappa di San Pellegrino al Giro D’Italia.

Al seguito della corsa, come spesso accade, c’è anche Giulia Occhini che fa un tifo sfrenato per il Campionissimo. Quando l’auto ha la possibilità di rimontare il gruppetto degli inseguitori per avvicinarsi a Fausto Coppi accade il fatto raccontato poi da Gianni Brera nel suo libro "Coppi e il diavolo" . Giulia Occhini fa il classico “gesto dell’ombrello” a Fiorenzo Magni , come a dirgli “anche stavolta Fausto ti ha battuto”. Un gesto che fa imbufalire Fiorenzo Magni il quale reagisce rabbiosamente , prima con un insulto e poi collaborando ad organizzare l’inseguimento a Fausto Coppi ed a Diego Ronchini
“Mai avrei spinto a fondo per raggiungere il Fausto che era un vero amico – disse poi Fiorenzo Magni – se quella signora là fosse stata al posto suo…”.
I fuggitivi vengono cosi’ raggiunti alle porte di Milano da 18 corridori.
All’entrata del Vigorelli Coppi entra in pista in quinta posizione per poi partire in una lunga volata. Sembra avere successo quando Darrigade lo affianca e lo batte di poco sul traguardo.

Sul Vigorelli cala un silenzio impressionante,il pubblico non vuol credere a quel risultato e dopo pochi istanti di silenzio invoca a gran voce il nome del Campionissimo e chiede un giro d’onore che Fausto non riesce a fare: è scoppiato in un pianto dirotto, immortalato dai fotografi. Qualcuno gli ha già raccontato dello sberleffo della Dama Bianca e la conseguente reazione del Leone delle Fiandre.