Biagio Cavanna


Biagio Cavanna (Novi Ligure, 3 luglio 1893 – Novi Ligure, 21 dicembre 1961) Scoprì Coppi, lanciò Milano e Carrea, Gismondi e Filippi.

Prima di diventare il mago della preparazione atletica, pratica il ciclismo e il pugilato:nel campionato novese del 1910 supera addirittura il suo coetaneo e amico Girardengo. La carriera agonistica, però, risulta nel complesso mediocre,l’ultima corsa è del 1915. Come pugile diventa campione piemontese ma anche in questo caso i risultati non sono entusiasmanti.
Nel 1936 perde la vista, arriva a pensare anche al suicidio ma si riprende: il ciclismo resta comunque la sua grande passione ed inizia la carriera che lo renderà famoso : quella di massaggiatore e preparatore atletico.

Nonostante la cecità, o forse proprio grazie a questa, Biagio Cavanna sviluppa un abilità incredibile : massaggiando un atleta riesce a capire col solo tocco delle mani le caretteristiche , le potenzialità e gli eventuali problemi di chi si sottopone alle sue cure.

E in questo periodo che Cavanna si guadagna i soprannomi con cui diverrà famoso: “il mago di Novi”, “l’orbo di Novi”, “l’omon di Novi”. .
Fausto Coppi è ancora giovane e non ha iniziato l’attività agonistica e già l' allenatore Biagio Cavanna e’ famoso e rappresenta un mito, molti ne parlano e il suo nome e’ già legato sa quello di campioni come Learco Guerra e Costante Girardengo . Coppi ne ha sentito parlare tante volte e sempre a proposito di grandi successi. Che cos'abbia di così straordinario quell'uomo Coppi non ne ha ben che minima idea ma quando lo avvertono che Biagio Cavanna lo vuole conoscere, lui non se lo fa dire due volte.

Cavanna intuisce le possibilità di Coppi, capisce da subito che il fisico di Fausto, con quel battito cardiaco così lento e quella struttura ossea pur delicata sono detsinati a farne un grande campione. Inizia così ad allenarlo ed a controllarne i miglioramenti guidandolo nei passaggi decisivi della sua favolosa carriera organizzando il suo approdo al professionismo, consigliando Fausto Coppi a partecipare al giro del Piemonte. Biagio Cavanna passa voce a Pavesi, il direttore sportivo della Legnano invitandolo a tener d’occhio l’esordiente Fausto. Coppi durante la gara segue i consigli di Cavanna ed arriva terzo, dietro Bartali , fermato al momento della fuga decisiva solo da un salto della catena.
Ma Pavesi è entusiasta e lo ingaggia nella sua squadra : Fausto Coppi inizia così la sua carriera nella grande squadra della Legnano di Gino Bartali.
Ancora, nel 1942 sarà proprio Biagio Cavanna a convincere Fausto Coppi a dare l’assalto al record dell’ora al Vigorelli, come racconterà lo stesso campionissimo., anche nel tentativo di allontanare lo spettro del servizio militare in prima linea con l’Italia ormai in guerra.