Serse Coppi
Ultimo dei 5 fratelli Coppi, Serse cresce insieme al fratello e ne segue le orme diventando un prezioso compagno di squadra distinguendosi nello stesso tempo per un comportamento ed un carattere quasi opposto a quello di Fausto. Estroverso e scherzoso al contrario di Fausto, noto per la sua estrema riservatezza e discrezione.
Nonostante queste differenze caratteriali, i due sono legatissimi, e dove va Fausto va anche Serse.
Come il fratello sceglie di fare il ciclista e come il Campionissimo viene tesserato , nel dicembre del 1945, dalla Bianchi come gregario , vincendo subito la Milano-Varzi e la Coppa Andrea Boero.
Serse Coppi non era certamente un atleta da poco : ottenne una serie di onorevolissimi piazzamenti in importanti gare del calendario nazionale, come il Giro dell’Emilia e la Coppa Bernocchi e nel 1949 riuscì addirittura a vincere una Parigi-Roubaix, la più dura ed infernale tra le classiche del ciclismo,specie a quell’epoca.
Nel 1947 si rompe una gamba durante la settima tappa del Giro d’Italia
Il 29 giugno 1951 disputa il Giro del Piemonte : ad un chilometro dal velodromo di Torino in corso Casale dov’è posto il traguardo la ruota della sua Bianchi infila il binario dei tram facendolo cadere a terra
Serse Coppi si rialza, sciacquandosi la ferita alla testa con l’acqua della borraccia e conclude regolarmente la corsa .
Appena tornato in albergo viene però colto da dolori violentissimi al capo: tuttavia, i primi sintomi non allarmano particolarmente i medici, che si accorgono della gravità della situazione solamente quando, mezz’ora più tardi, lo sfortunato Serse perde i sensi.
Viene trasportato d’urgenza alla clinica Sanatrix di Torino, e il chirurgo dispone un’operazione al cranio, ma la sacca di sangue proveniente dall’Ospedale Le Molinette non giunge in tempo: muore alle 20.32 di quello stesso giorno, tra l’incredulità e la disperazione del fratello.
Fausto di primo acchito non sembra in grado di reagire alla grave perdita, annunciando di non voler correre l’imminente Tour de France. Lo convinceranno a ripensarci; ma durante la Grande Boucle sarà soltanto l’ombra di quel Campionissimo ammirato in passato.