Il 1950: un anno sfortunato


Il 1950 comincia male : durante la Milano Sanremo lo scoppio di un tubolare lo ferma e la mancanza di collaborazione da parte di altri corridori non gli permette di esprimersi al meglio.
La rivincita arriva alla Parigi-Roubaix: Fausto Coppi va in fuga con Maurice Diot ed a 45 km dall'arrivo lo lascia da solo fino ad arrivare a Roubaix con 3 minuti di vantaggio su di lui, 5 e mezzo su Fiorenzo Magni e 9 su Van Steenbergen.
Stesso risultato si avra' alla Freccia Vallone . dove il Campionissimo attacca a 100 km. di distanza dall'arrivo ed arrivera' primo con piu' di 5 minuti sul secondo arrivato.

La sfortuna colpisce Fausto il primo Giugno durante la nona tappa del Giro d'Italia, la Vicenza-Bolzano.
Nella classifica generale, alla vigilia della tappa, il leader era lo svizzero Hugo Koblet, con Fausto a 3’ 58" e Bartali a 6’12".
Sui tornanti conosciuti come "le scale di Primolano", quattro rampe secche con le curve in pavé, Fausto Coppi cade urtato inavvertitamente da Armando Peverelli che ha dovuto effettuare un brusco scarto per evitare un auto .
E' un momento, impossibile evitare l'ostacolo: Coppi piomba sull’asfalto pesantemente e sviene.
Ricoverato all'ospedale Santa Chiara di Trento e preso in cura dai dottori Belli, Pazzi e Pergher. Fausto riceve la diagnosi: fattura tripla del bacino.
Davanti all’ospedale, sotto gli alberi, è subito bolgia: tifosi, giornalisti , semplici curiosi. Tutti sono in ansia per le condizioni di Fausto Coppi ed attendono notizie che prurtroppo non sono quelle sperate.

Dopo 29 giorni di immobilita' Fausto Coppi viene finalmente dimesso, ma la convalescenza e' lunga e la stagione ormai rovinata: tornera' a correre solo il 24 Settembre ad Udine.